Soluzioni per inserire un mobile antico in un ambiente moderno

Soluzioni per inserire un mobile antico in un ambiente moderno

Per donare eleganza e carattere alla propria abitazione, non c’è oggetto migliore che un mobile antico. Non solo questo tipo di arredamento presenta un’eleganza di altri tempi, quasi impossibile da trovare nell’arredamento moderno, ma spesso comprende anche una storia particolare, o alcuni ricordi che ne accrescono il valore.

La sua provenienza può essere di diverso tipo: si possono trovare dei modelli in qualche mercatino dell’usato, o andare sul sicuro acquistando direttamente dall’antiquario. Tuttavia, le attuali tendenze in arredamento hanno visto l’adozione di mobili antichi di famiglia, come cassettiere e madie, da inserire in contesti di ogni tipo, dal casale di campagna al loft di città.

Quello che stupisce è proprio l’ultimo abbinamento, che unisce uno stile antico a quello della modernità corrente con risultati tutt’altro che sgradevoli. Inoltre, il riutilizzo di elementi antichi in arredamento non è precluso solo ai mobili propriamente detti: con un po’ di ingegno si può anche dare nuova vita a oggetti storici come le macchine da cucire Singer, che possono ospitare un piccolo lavello per impreziosire la stanza da bagno, oppure conservare il piano di appoggio per trasformarsi in incantevoli comodini.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sui mobili antichi e come implementarli in un ambiente moderno.

I materiali degli elementi antichi

Quando si decide di inserire un mobile antico nella propria abitazione, è importante conoscere i materiali che sono stati utilizzati. Il più comune, naturalmente, è il legno, sia grezzo che lavorato. L’essenza più diffusa è quella del legno di noce, molto scuro e molto resistente: da questo materiale si sono ricavati mobili scuri, austeri ed eleganti, che si possono inserire in soggiorno o come credenza in sala da pranzo.

Inoltre, c’è anche il legno di rosa, conosciuto come bois de rose, tipico nei mobili antichi di manifattura francese.

Si possono trovare anche metalli come bronzo e ottone (tipicamente per i pomelli) e materiali decorativi come madreperla, avorio o oro, spesso inseriti con la tecnica a intarsio.

Diversi stili comprendono anche pigmenti pittorici o lacche, che devono essere trattati con molta attenzione in caso si decida di effettuare una pulitura. Infine, non è raro trovare dei piani di appoggio in pietra o del vetro, si trasparente che colorato. Una volta conosciuta la composizione del proprio mobile si possono decidere come inserirlo nel proprio spazio abitativo.

Gli stili moderni da valorizzare con inserti classici

La prima regola per abbinare i mobili antichi a uno stile attuale senza errori è: mai esagerare. L’ideale sarebbe inserire un unico elemento antico per stanza, come un tavolo in sala da pranzo o una libreria nel soggiorno.

Utilizzare troppi mobili antichi in un’area ristretta potrebbe creare eccessiva confusione, facendo assomigliare la casa a una specie di “mercatino” dove si espongono pezzi d’antiquariato senza criterio.

Inoltre, occorre prestare attenzione alla tinta e allo stile del mobile: in un’abitazione dove c’è una prevalenza di nuances scure è meglio inserire degli elementi in noce, o in ferro. Viceversa, un’abitazione moderna dove regnano il bianco o i colori pastello è meglio adottare un mobile di legno chiaro, o dipinto con la stessa tavolozza di colori.

Non sempre è facile trovare un elemento già esistente che si adatti agli spazi moderni, ma è possibile far realizzare un mobile in stile antico secondo le misure, i colori e lo stile desiderato, ottenendo un effetto di pregio senza le problematiche dei materiali con decenni o secoli alle spalle.

La manutenzione dei mobili antichi

Se avete già trovato l’elemento antico da implementare nel vostro spazio abitativo, o avete fatto realizzare un mobile su misura, occorre prestare attenzione anche a come mantenerlo bello e funzionale nel tempo.

La prima cosa da fare è controllare che non ci siano fessure, crepe o pezzi mancanti che possano danneggiare la stabilità dell’oggetto. I danni meccanici, però, non sono l’unico problema: nei mobili antichi, o in quelli formati da legno non trattato, possono esserci delle contaminazioni biologiche molto debilitanti: i funghi e gli insetti.

I primi portano alla degradazione del legno, con perdite pulverulenti e marcescenze nelle parti a contatto col muro; i secondi provocano anch’essi perdite sotto forma di polverina e peggiorano la stabilità del legno formando tunnel per nutrirsi e deporre le uova.

Per riuscire a far fronte a questi due fastidiosi elementi occorre fare molta attenzione a buchi, decolorazioni o presenza di legno più cedevole in una zona piuttosto che in un’altra. La soluzione migliore è far eseguire una perizia da un restauratore o un diagnosta del restauro, oppure da un entomologo o da un micologo specializzati, per procedere poi con una disinfestazione mirata.

Per togliere lo sporco bisogna ricorrere a metodi di pulizia non aggressivi, con l’accortezza, almeno una volta ogni cinque anni, di applicare uno strato di vernice protettiva che non vada, però, a intaccare l’essenza del legno o degli altri materiali.